lunedì 12 ottobre 2015

Il ritorno

Sono assenta da troppo tempo, per scrivervi qualcosa di buono (capirete interessante), ma non è passata una settimana senza che la mia mente opinionista (e storta)  pensa a scrivervi qualcosa.

Mentre scrivo questo preambolo mi accorgo, che ho usato la parola che odio tanto "opinionista". 
Non oddio la parola, oddio il genere.
Poco tempo fa ho trovato questa citazione di Paul Valery:

"La menzogna e la credulità si accoppiano e generano l'opinione."

Oggi potremmo aggiungere "e l'opinione genera la televisione e la televisione genera un pubblico web del tutto disgustoso".

Dopo questo vi posso dare, non un opinione quindi, ma bene una vera verità.
o stare zitta...
La seconda essendo spesso la più seria decisione.






OPINIONISTA
Il termine è un neologismo, coniato dall'unione di opinione (derivante a sua volta da opinare, dal verbo latino ŏpīnāri) e -ista, suffisso derivante dal greco e indicante colui che ha una particolare competenza in una certa dottrina.
Con l'avvento di internet questa figura ha avuto una evoluzione, con la nascita di commentatori (per lo più giornalisti, ma non necessariamente) che hanno trasferito nelle pagine dei loro blog personali i commenti ai fatti del giorno.





lunedì 25 febbraio 2013

DJ Diabetic o Emcee Insulin.


Il suo nome da dj,DJ diabetic o a volte Emcee insulin, non è il piu ricercato che conosco, il fatto è che lui è diabetico, e beve poche margarita, forse nemeno una... Un nome semplice, come lo è la sua arte. E se non conoscete la sua musica, conoscete senza altro una delle sue opere, quella che lo rese celebre in un'attimo. Era nel 2008. Obama HOPE. un grido, una speranza, e un bel lavoro grafico.
Prima di questo un certo successo lo aveva, con il suo lavoro per  OBEY, negli stati uniti, dove vive.
Il suo vero nome è Shepard Fairey. Street artist di talento, invade le Gallery di Parigi (tra le quali la fondation Cartier), Londra e NY, sarà a Roma nella ormai famosa galleria MONDO BIZZARO il 2 marzo 2013 per la seconda volta.
Non perdere l'occazzione, l'opportunità di vedere il suo lavoro da vicino.
Io aspetto il dj set...chi sa!?
Poi per chi ama fare polemiche (inutili) sulla street art in galleria, vi racconto questa storia di Fairy, che nel 2009 andando alla SUA esposizione "supply and demand" all'istituto d'arte contemporanea di Boston fu arrestato per avere "degradato" due palazzi... Street art dicevamo...


                                 (photo: Chiara Lorè)




martedì 13 novembre 2012

Giornale di un eterosessuale





Un passo avanti per la nostra società,  è il matrimonio per tutti. 
Io, sono contro il matrimonio, perché sintomo di una società patriarcale ormai cosi vecchia, che ha dimenticato che prima, ben prima c'era una società che si reggeva sull' equità e la diversità dell'uomo e della donna, ma oggi non vi voglio parlare di questo... andate a leggere Elisabeth Badinter (Elisabeth-badinter-luno-e-laltra-/250891347246 ) che ve lo spiegherà in modo più noioso, ma Più serio di me!

Se il matrimonio diventa di TUTTI e per TUTTI, sarà riconoscere che dalla sua creazione ad ora, le cose sono cambiate. (http://it.wikipedia.org/wiki/Matrimonio
e allora mi sposerò.







 Ho sentito diverse assurdità sul matrimonio per tutti.

La prima, è che parlare di matrimonio Gay è un contro senso. Perché (ed e vero) la parole deriva del dovere e diritto della madre. Vero si, ma assurdo. Perché le coppie omosessuale non sono solo fatte da 2 maschi, ma anche da 2 donne (ecco che tengo la madre!). Allora perché non riprendere in caso di coppie maschile il termine, caduto nell' oblio insieme alla parità delle donne, Patrimonium? Forse i diritti e dovere del padre non sono UGUALI e PARI a quella della madre?.O si?
Non dobbiamo cambiare una virgola ai diritti e dovere che il matrimonio implica. Dobbiamo solo fare rispettare i termini dell'articolo 16 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo che afferma:
« Articolo 16
  1. Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento.
  2. Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi.
  3. La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato. »



Possiamo anche rileggere con attenzione l'articolo 3 della constituzione italiana:

"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."



Ed ecco allora il secondo punto, che lascia la nostra società, piena di dubbi, a dare le stesse doveri e diritti a TUTTI : l'adozione o comunque la possibilità per queste coppie di educare figli.
Premesso che tutti studi fatti dimostrano che non ci sono differenze fra bambini educati da coppie eterosessuale o omosessuale, il problema sarebbe la differenza?
Ma possiamo rifiutare ad una coppia bianca di avere un bambino nero perché a scuola c'e razzismo?
Possiamo rifiutare ad una coppia di avere bambini perché sono diversi?
Non siamo tutti diversi?
C'e un modello di madre o di padre che vale meglio di un altro?
Ci sono bambini che crescono insieme alla madre e alla nonna, ci sono bambini che sono cresciuti da un padre solo, o da un padre in coppia con un uomo. Ci sono bambini. E ci sono figure genitoriale.
Il resto è una favola rassicurante.


La nostra società deve evolvere, non solo per le coppie omosessuale, ma anche per le donne, i futuri bambini e per i uomini. Etero o no.

Riconoscere l'omosessualita allo stesso titolo dell'eterosessualita non solo limiterà i drammi famigliari e personali, ma aiuterà tutti noi ad affermare la nostra identità sessuale come una scelta. Di conseguenza la parità dei sessi sarà come un evidenza.Questa è la mia favola rassicurante.










Un pas en avant pour notre société: le mariage pour tous. 
Moi, je suis contre le mariage, parce que symptôme d'une société patriarcale maintenant si vieille qu'elle a oublié qu'avant, bien avant il y avait une société basée sur «l'équité et la diversité de l'homme et de la femme".  Je  ne veux pas en parler aujourd'hui... allez lire Elisabeth Badinter "L'Un et l'Autre" Qui vous expliquera plus serieusement que moi tout ca!

Si le mariage devient pour TOUS, ce serait reconnaître que depuis sa création à aujourd'hui, les choses ont changé. 
alors, je suis d'accord pour me marier.

J'ai entendu beaucoup d'absurdités sur le mariage Gay, que je nomme "pour tous" volontairement. 

La première, c'est que parler de mariage homosexuel est un non-sens. Parce que(et c'est vrai) le mot dérive des devoirs et des droits de la mère. C'est vrai, mais absurde. Parce que les couples homosexuels ne sont pas composés que par deux hommes, mais aussi par deux femmes (et voilà que je tiens la mère). Alors pourquoi ne pas reprendre dans le cas des couples masculins ce terme, tombé dans l'oubli en même temps que l'égalité des femmes, Patrimonium?
Peut-être parce que les droits et les devoirs du père ne sont pas égaux  à ceux de la mère? Ou si?
Nous ne devrions pas changer d'un iota les droits et les devoirs qu'implique le mariage. Nous avons juste besoin de faire respecter l'article 16 de la Déclaration universelle des droits de l'homme qui stipule:
«Article 16
Les hommes et les femmes  ont le droit de se marier et de fonder une famille, sans aucune restriction quant à la race, la nationalité ou la religion. Ils ont des droits égaux au regard du mariage, durant le mariage et lors de sa dissolution.
Le mariage ne peut être conclu qu'avec le libre et plein consentement des futurs époux.
La famille est l'élément naturel et fondamental de la société et a droit à la protection de la société et de l'Etat. »

Nous pouvons également lire attentivement l'article 3 de la Constitution italienne:

«Tous les citoyens ont une même dignité sociale et sont égaux devant la loi, sans distinction de sexe, de race, de langue, de religion, d'opinion politique, de conditions personnelles et sociales.
Est du devoir de la République d'éliminer les obstacles d'ordre économique et social qui entravent la liberté et de l'égalité des citoyens, empêchent le plein développement de la personne humaine et la participation effective de tous les travailleurs dans les domaines politique, économique et capitale du pays. "


Ce qui laisse notre société, pleine de doutes, a donner les mêmes droits et devoirs pour tous: l'adoption ou au moins la possibilité pour ces couples d'éduquer des enfants.
Étant donné que toutes les études réalisées montrent qu'il n'existe pas de différences entre les enfants élevés par des couples hétérosexuels ou homosexuels, le problème serait la différence.
Mais refusons-nous à un couple blanc d'avoir un enfant noir sous pretexte qu' à l'école il y a du racisme?
Pouvons-nous refuser à un couple d'avoir des enfants parce qu'ils sont différents?
Ne sommes-nous pas tous différents?
Y-a-t'il un modèle de mère ou de père meilleur qu'un autre?
Il y a des enfants qui grandissent avec leur mère et leur grand-mère, il y a des enfants qui sont élevés par un père célibataire, ou un père en couple avec un homme. Il y a des enfants differents. Et il y a des figures parentales differentes.
Le reste est un conte de fées rassurant.


Notre société a besoin d'évoluer, non seulement pour les couples homosexuels, mais aussi pour les femmes, les enfants et les hommes. Heteros ou non.


Reconnaître l'homosexualité au même titre que l'hétérosexualité, non seulement permettra de limiter les drames personnels et familiaux, mais cela aidera chacun d'entre nous a affirmer notre identité sexuelle comme un choix. Par conséquent, l'égalité des sexes sera comme une evidence. Voila  mon conte de fée rassurant.


Je vous conseille vivement de lire cet article:://www.tetu.com/actualites/france/virginie-despentes-repond-a-lionel-jospin-et-aux-anti-mariage-pour-tous-22503
che spero tradurre presto in italiano!



domenica 11 novembre 2012

In love for Lena Dunham







Avete visto "girls"? 

Un "sex and the city" ma vero.Davvero! 
Insomma con vera gente come te o me. 

Ho visto tutta la prima stagione in 2 serate, e mi è piaciuto da morire. Niente scarpe a 200$, niente principessa, e ancora meno principe, ma gente che deve affrontare la vita. Gente che forse non saranno mai quello che sognavano ma che vivono con questo, o almeno ci provano. Come te o me.

Nudità vera, corpi veri, sesso vero.
Lena Dunham non solo è l'attrice brava e principale della serie, ma l'ha scritto.
Un vero, semplice e incredibile talento. 

Una serie da vedere ASSOLUTAMENTE,con la consapevolezza che dopo non si potrà mai più vedere le altre serie americane senza pensare a un scherzo.

e vai!

martedì 6 novembre 2012


Nicolas  lascia Balanciaga.





domenica 21 ottobre 2012

Se Karl fotografia la Beckham, diventa porno fashion?




         

Può essere l'evento fashion del mese le qualche fotografie di Karl (oh karl!) fatto a Vittoria (WHO?), più magra che mai nella sua, tutto sommato, carina collezione?
Non so.
Mi viene in mente che delle spice girls...non era la + sorridente, assai a disaggio con la sua immagine, che vuole perfetta.
Mi viene in mente che la stessa Vittoria Beckham, anoressica notoria, è stata "giudicata" corpo più brutto del mondo nel 2009 dal scandaloso SUN. Di certo non l'avvra aiutata a risolvere i sue problemi di anoressia.
Mi viene in mente che la sua prima collezione, mi era piaciuto. Un pò.

Mi torna in mente che Karl trova Adele troppo in carne, e che cmq le sue figure femminile sono sempre affamata, come lui e addict all'insalata senza salsa e alla Coca... Zero.
Mi torna in mente che Karl, stesso, si è opposto ad instorare un peso minimo per le indossatrice delle sfilate (dopo la morte di 2 indossatrice sotto peso a Parigi).
Allora non ho niente da ridire, su questo falso evento fashion.
Niente.

martedì 16 ottobre 2012

Il mio nuovo "ITBAG"

(da destra a sinistra: modhair, la mia creazione, compagnie francaise de la chine)




Ecco dopo qualche giorni di disperazione alla ricerca della borsa magica: economica, capiente, fashion e di colore(si ma quale?!)e soppratutto non falsa... Ho trovato la soluzione seguendo le orme del mio odiato/amato maestro Karl "OH Karl"...


Economico, personalizzabile, e SO FASHION, ho creato il mio IT BAG.



Scommetto che domani avrete il vostro.





Armata della mia nuova borsa, ho sparato subito, quando accanto a me si è seduta una con una Louis Vuitton vera ed enorme. Ci sono delle piccole soddisfazione che non hanno prezzo!

venerdì 23 marzo 2012

Karl (oh karl!) crea l'evento con una sua nuova collezione di pret à porter. 
Come si chiamarà? "Chacha" o ancora "K", ma quale nome geniale, inventivo avrà scelto il grande GuRu della moda?
Modesto, è ha scelto "Karl".


Quindi come tutte le desperate fashion vado armata della mia carta di credito sull' e-shop (www.karl.com) pronta ad entrare nel tempio (e a questo momento non so ancora a che punto l'e.shop "KARL" è un tempio) che il maestro mi lascia avvicinare. Apro tutte le pagine, ma niente. Niente! La collezione è triste dèjà vu e kitch.
L'unico vantaggio è che per carnevale potrò mascherarmi da mini-Karl con il colletto napoleone (€70) i guanti (€49).
Karl spinge l'indecenza fino al sacchetto di tela, quello che normalmente vi regalano, e alla maglietta di cotone con il suo profilo, esattamente identica a quella che potete comprare da 4 anni, in qualunque mercato estivo.
collection2012 Haider Ackermann 
No, Karl, dico no. Scendi subito di questo piedistallo che ci faccio salire Haider Ackermann.

giovedì 22 marzo 2012

Omaggio a René Gruau





René Gruau, nato il 4 Febbraio 1909 a Rimini, da padre aristocrato italiano (il conte Zavagli-Ricciardelle delle Caminate) e da madre francese Marie Gruau di Chesnaie, di quale manterrà il nome, è un designer  e pittore noto in tutto il mondo per le sue illustrazioni di moda e pubblicità che sono rimasti nella leggenda. Muore nel 2004 a Roma.
Nell'immaginario collettivo GRUAU resta legato allo stile e all'eleganza delle grandi maison come dior, amico personale dell'artiste.

























lunedì 27 febbraio 2012

Missoni


Amiamo o no, ma la nuova collezione di Missoni dà la tendenza: Gente normale che indossano vestiti di creatori. Normali non lo sono del tutto. Anzi. Ma il loro fisico, quello lo è.


Rossy de Palma ha trasformato in una qualità il suo fisico fuori norma, con ironia, gioia e irriverenza. Con lo stesso spirito posa per la nuova collezione Missoni. 
Betty, Rossy et moi.


Sarebbe finito il culto della taglia 34? Zara, H&M e compagnia potranno finalmente mettere le vere taglie sui loro vestiti e non una 34 per una 36 e cosi via? Visto che ci siamo forse potremo togliere anche gli specchi dimagrenti nei camerini? Cosi saremmo tutte(i) meno deluse(i) di ritrovarsi davanti allo specchio  di casa? 
La tendenza è lanciata!
Non è nemeno un appello al lasciare andare, ma forse, almeno mi piace crederlo, ad accettare il proprio corpo, non ritoccato né da photoshop né da Charles Miller.